Gianfranco Facchini

Fin da piccolo mi viene indicata la via dell'arte, ma come in molte famiglie del periodo pensavano, prendere il percorso dell'arte significava povertà o stenti, anche se non era realtà. Quindi , come tanti, ho dovuto seguire i "consigli" dei genitori e la scuola d'arte è rimasta nel cassetto dei sogni che purtroppo rimarrà chiuso per sempre.
Dopo tanti anni di lavoro nell'informatica però succede qualcosa che fa riscattare la scintilla e ora nessuno può impedirmi di "strappare" del tempo per me stesso e per dedicarmi alla pittura.

Dal 2009 riprendo in mano matita e pennelli e attraverso corsi invernali con docenti qualificati comincio a riacquisire padronaza della materia.
Proprio per il poco tempo da dedicare a questa passione, è una scelta quella di non soffermarsi ad una specirfica tecnica o ad una specifica forma che, come dicono tanti miei colleghi, mi caraterizzi e mi faccia riconoscere.

Per me creare un'opera significa esercitazione mentale e materiale ma anche esternazione del momento e mi auguro, sempre, che riesca a trasmetterlo in chi guarda.

Da un po' di tempo, d estate, espongo in strada e dispingo in estemporanea. Se veinte a trovarmi è un motivo per fermarsi e fare “salotto”.

Le conversazioni, in questo ambiente spaziano, in modo naturale, dalla tecnologia all’arte pittorica alle emozioni e alle esperienze, quindi non è mai tempo perso.